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Opzione donna 2024: lavoratrici dipendenti

La legge di Bilancio 2024 conferma “Opzione Donna” per un altro anno, ma con qualche modifica ed altre restrizioni sui requisiti d’accesso. La misura consente alle lavoratrici con età anagrafica prevista e specifico monte contributivo di andare in pensione anticipata, ma con il sistema contributivo.

REQUISITI ANAGRAFICI

Si riduce la platea delle beneficiarie di “Opzione Donna”, ma è previsto uno sconto per i figli. Il requisito anagrafico, che era di 60 anni per il 2023, passa a 61 anni, con eccezione delle lavoratrici con figli. Il requisito anagrafico viene scontato di un anno per ogni figlio con il limite massimo di due. Le lavoratrici che hanno maturato i requisiti in base alle regole precedenti (58 anni di età e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021) possono accedere a “Opzione Donna” a prescindere dalla modifica apportata alla misura dalla Legge di Bilancio (diritto “cristallizzato”).

  Requisiti età anagrafica lavoratrici dipendenti:

– 61 anni entro il 31 dicembre 2023;
– 60 anni entro il 31 dicembre 2023 con un figlio;
– 59 anni entro il 31 dicembre 2023 con due o più figli o se licenziate/dipendenti da imprese in crisi a determinate condizioni

CONDIZIONI SOGGETTIVE “OPZIONE DONNA

Possono accedere ad “Opzione Donna” solo alcune lavoratrici, quelle che si trovano in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi in presenza di determinate condizioni d’accesso. Sono previsti infatti specifici profili di tutela:

  1. Trovarsi nella condizione di lavoratrice licenziata o dipendente di un’azienda per la quale è attivo un tavolo di confronto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE) per la gestione delle crisi d’impresa;
  2. Avere ottenuto, dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, l’accertamento di una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%;
  3. Prestare assistenza, al momento della domanda di prepensionamento e da almeno 6 mesi, al coniuge/parte dell’unione civile convivente o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 5 febbraio 1992 nr. 104) ovvero a un parente/affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge/persona unita civilmente del soggetto con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni o siano anche loro affetti da patologie invalidanti oppure siano deceduti o mancanti.

Le lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi possono accedere a “Opzione Donna” con 59 anni d’età e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023 indipendentemente dal numero dei figli.

FINESTRA MOBILE

Viene confermata la “finestra mobile”, ovvero il differimento per l’erogazione del primo rateo pensionistico: 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti.

Leggi e scarica l’informativa OPZIONE-DONNA